Un altro contributo del 1972, proveniente dalle cineteche Rai e ritrasmesso in una trasmissione TV, è l'intervista rilasciata da Marie Dominique Chenu, teologo dell'università Sorbona di Parigi.
All'inizio del XX secolo il movimento modernistico aveva premuto per un rinnovamento della teologia che tenesse conto delle conquiste e delle istanze del pensiero moderno. Esso però conteneva elementi inaccettabili per la Chiesa cattolica, e per questo fu condannato da Pio X. Certamente, la semplice condanna non risolvette del tutto le cose, perché era necessario recuperare ed accogliere il positivo: cosa che il Magistero della Chiesa fece nelConcilio Vaticano II.
Nel frattempo però Chenu e e Yves Congar insieme a altri intraprendenti teologi domenicani della scuola di Le Saulchoir tentarono la rischiosa impresa di compiere l'opera di recupero e di integrazione nella teologia cattolica e tomista. Convinti della bontà della loro impresa, essi polemizzarono con la tradizionaleteologia scolastica che preferiva starsene al sicuro in posizioni consolidate da secoli, e faceva fatica o addirittura si rifiutava di vedere gli aspetti positivi nel modernismo. Questo interesse fattivo e generoso per i grandi problemi storici e sociali del proprio tempo costituisce una delle anime di Chenu, quella coraggiosamente e profeticamente attiva, accanto all'altra dello studioso dedicatosi soprattutto alle origini della teologia medioevale.