Lo scopo di questo lavoro era analizzare le valutazioni di routine registrate, quando si è valutata la probabilità che un paziente muoia nel giro di ore o giorni, per determinare la preponderanza, l’intensità e le associazioni di sintomi fisici.
Anche se la morte si verifica inevitabilmente, molto pochi dati prospettici descrivono, a livello di popolazione, i sintomi fisici che le persone nell’imminenza della morte devono affrontare.
Utilizzando i dati raccolti prospetticamente tra il 1° luglio 2013 e il 31 dicembre 2014 dai servizi di cure palliative dell’Australian Palliative Care Outcomes Collaboration, sono stati indagati i fattori associati ai peggiori sintomi, utilizzando un modello di regressione logistica.
Sono stati analizzate le esperienze di 18.975 pazienti che sono morti dopo che [...]
[...] era stata loro diagnosticata la morte imminente, il 75% (n = 14.238) di loro era affetto da cancro.
Il 70% (n = 13.051) dei decessi si è verificato in una unità di cure palliative, l’8,7% (n = 1657) in un reparto ospedaliero per acuti con il supporto delle cure palliative e il 22,5% (n = 4266) a casa.
In più della metà dei casi si è valutato che il controllo dei sintomi fosse accettabile soprattutto per i pazienti non oncologici. L’eccezione rimarchevole era rappresentata dai problemi respiratori, dove rispetto ai pazienti oncologici, quelli con malattie non maligne avevano il 34% di probabilità in più di sperimentare un’angosciante mancanza di respiro (odds ratio 1,34; 95% intervallo di confidenza 1,23-147).
Indipendentemente dalla causa, le morti in un ambiente comunitario avevano maggiore probabilità di essere complicate da sintomi più gravi, con l'eccezione della mancanza di respiro, mentre coloro che muoiono negli ospedali per acuti più facilmente si valuta che richiedano ulteriore assistenza.
La fase terminale è percepita come un momento in cui la maggior parte delle persone sperimenterà sintomi dolorosi, ma questa ricerca suggerisce una visione opposta. Tuttavia, risulterebbe che ci sia un effetto negativo a seconda del luogo di cura, i problemi più significativi venivano registrati quando le persone morivano a casa. Maggiori indagini sono necessarie per chiarire questo dato tenuto conto dell’attuale pressione per favorire la morte a casa.