I medici ospedalieri sono in un’ottima situazione per fornire cure palliative primarie, ma la loro esperienza nella comunicazione in caso di gravi malattie non è ben individuata. Per descrivere le preoccupazioni, la sicurezza e gli ostacoli alla comunicazione in questi casi, è stato condotto un sondaggio sul web nel maggio 2016.
Il link per l’indagine è stato inviato via email a 4000 membri della Società di Medicina Ospedaliera. Il questionario di 39 voci valutava la frequenza di preoccupazioni sulla comunicazione riguardo alle malattie gravi, la sicurezza nelle mansioni abituali e gli ostacoli ad utilizzare le scale di tipo Likert. La metodologia è stata sviluppata dagli autori basandosi su precedenti lavori, un gruppo di discussione ed i riscontri da parte di intervistati pilota.
Sono stati restituiti 332 questionari completati.
Nella maggior parte delle situazioni o ad ogni loro variazione, molti partecipanti hanno riferito di [...]
[...] avere preoccupazioni sulla comprensione della prognosi da parte del paziente o della famiglia (53%) o dello stato del paziente in base alle scale di valutazione (63%).
La maggior parte dei partecipanti erano sicuri o molto sicuri nel discutere gli obiettivi della cura (93%) e la prognosi (87%).
Meno risultavano sicuri o molto sicuri nel rispondere a pazienti o famigliari che non avevano accettato la gravità della malattia (59%) o nella gestione del conflitto (50%).
Altre difficoltà spesso citate erano la mancanza di tempo, l’assenza di precedenti discussioni in ambito ambulatoriale, le aspettative prognostiche non realistiche da parte di altri medici, un limitato supporto da parte dell’istituzione e la difficoltà a trovare documentazione di precedenti colloqui.
I risultati dell’indagine suggeriscono l’utilità di migliorare la capacità dei medici ospedalieri di condurre la comunicazione in presenza di gravi malattie aumentando il loro tempo da dedicare a questi colloqui, migliorando i sistemi di documentazione e la comunicazione tra i medici ospedalieri e quelli ambulatoriali e la formazione mirata a impegnativi scenari di comunicazione.