19 Agosto 2010 - Il New England Journal of Medicine ha pubblicato uno dei primi studi scientifici che dimostrano l’impatto delle cure palliative sul percorso clinico-terapeutico e sul vissuto del paziente oncologico in fase avanzata.
Tra il giugno 2006 e il 15 luglio 2009, presso il Massachusetts General Hospital di Boston, è stato applicato un protocollo randomizzato ai pazienti cui era stata diagnosticata una neoplasia polmonare metastatica di tipo non microcitoma che ha mostrato come la copresenza precoce delle cure palliative associata alle cure oncologiche comporti benefici rispetto alla sola terapia oncologica.
I benefici consistono in:
• migliore qualità di vita (scala FACT-L - Functional Assessment of Cancer Therapy-Lung);
• stato psicoemotivo più favorevole (scala HAGS - Hospital Anxiety and Depression Scale);
• approccio terapeutico meno aggressivo nell'ultimo periodo di vita;
• periodo più lungo di assistenza in hospice;
• aumento della sopravvivenza.
Inoltre un’analisi più ampia di questi benefici si potrebbe tradurre in un diverso impatto economico e gestionale dell’assistenza al paziente in fase avanzata.
Articolo originale:
Early Palliative Care for Patients with Metastatic Non–Small-Cell Lung Cancer
Jennifer S. Temel, M.D., Joseph A. Greer, Ph.D., Alona Muzikansky, M.A.,
Emily R. Gallagher, R.N., Sonal Admane, M.B., B.S., M.P.H.,
Vicki A. Jackson, M.D., M.P.H., Constance M. Dahlin, A.P.N.,
Craig D. Blinderman, M.D., Juliet Jacobsen, M.D., William F. Pirl, M.D., M.P.H.,
J. Andrew Billings, M.D., and Thomas J. Lynch, M.D.
www.nejm.org/doi/pdf/10.1056/NEJMoa1000678