18 Aprile 2013
Articolo originale: Empathy – Can We Afford to be Without It? di Delos Cosgrove CEO and President at Cleveland Clinic
Tradotto letteralmente dal greco, "empatia" significa "sentire dentro". Spesso, ed erroneamente, viene declinato nell'accezione di "mettersi nei panni dell'altro". A noi piace di più il concetto di "andare verso l'altro", che, dinamicamente, rappresenta il processo di "essere con l'altro, ovvero stare". Gli operatori della cura, per essere empatici, dovrebbero applicare la pratica della comprensione della persona malata e sofferente, escludendo però ogni attitudine affettiva personale, e soprattutto, ogni giudizio morale.
L'articolo invita ad alcune riflessioni. |
La domanda che desideriamo porci è:
si può imparare ad essere empatici?
Gli ospedali sono luoghi affollati. Gli operatori vedono migliaia di pazienti ogni anno. C'è il pericolo di dimenticare che ogni paziente è un individuo, con la sua storia, unica, e le sue paure. Abbiamo bisogno di esprimere l'empatia nel modo in cui esprimiamo il nostro corpo. (1)
(1)
Hospitals are busy places. Caregivers see thousands of patients every year. There is a danger of forgetting that each patient is an individual, with a unique story and particular fears. We need to keep that from happening. We need to exercise empathy the way we exercise our bodies.
Non tutti gli ospedali ed i centri medici possono permettersi i servizi più moderni e le tecnologie più avanzate. Tuttavia, tutti noi possiamo permetterci di ascoltare i nostri pazienti, ascoltare le loro storie, e di entrare in empatia con le loro speranze e paure.
(2)
Not all hospitals and medical centers can afford the most modern facilities or advanced technology. However, we can all afford to listen to our patients, hear their stories, and empathize with their hopes and fears.