Carlo, o meglio Carluccio, ha fondato la sua esistenza sulla famiglia, la piccola società cardine di tutto il suo vissuto. Prima figlio e fratello, poi marito di Giovanna e padre di 2 figli maschi. Ha costruito con Giovanna uno spazio in cui si poteva ricercare sicurezza e aiuto. Tutte le scelte hanno privilegiato la famiglia, non una famiglia chiusa e silente, ma aperta agli altri, consapevole dell’esigenza di partecipare al mondo degli altri per essere veramente tale. Spesso questo è stato molto difficile.
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Purtroppo, però, quando mancavano pochi anni ai suoi 70, il peggioramento di una malattia neoplastica contro la quale avevano lottato strenuamente insieme, ha tolto a Carluccio la presenza di Giovanna. Non era pensabile vivere… lui non era più nulla da solo. |
Oggi è padre, nonno e amico. Con la stessa volontà di ieri ha riconfermato la famiglia nell’oggi.Nella sofferenza ha mantenuto, con un diverso vigore, lo spazio di sicurezza e aiuto che aveva sviluppato con Giovanna. Con tenacia non sempre costante persegue questo obiettivo. Le difficoltà emotive possono soverchiare il desiderio e la ricerca. Ma la certezza che questo impegno è fonte di valore per la sua esistenza e che Giovanna è sempre parte di questa famiglia, gli consentono di lottare contro la melanconia, contro la pigrizia, contro la sofferenza, e di continuare a camminare con sé e con gli altri. |