Diverse strategie in molti paesi hanno cercato di migliorare le cure palliative e di ridurre i decessi in ospedale per pazienti non oncologici, ma i loro effetti non sono stati valutati.
Per stabilire le tendenze ed i fattori associati alla morte in ospedale di due comuni malattie respiratorie progressive e l'impatto di una strategia nazionale di assistenza nel fine vita per ridurre le morti in ospedale, è stato compiuto uno studio osservazionale basato sulla popolazione che ha unificato i dati di registrazione della morte per le persone che in Inghilterra muoiono di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) o di malattie polmonari interstiziali (IPD).
Sono state tracciate le tendenze standardizzate per età e sesso, valutate nei periodi di pre-strategia (2001-2004), prima fase della strategia (2004-2008) e strategia di intensificazione (2009-2014), sono stati anche identificati i fattori associati alla morte in ospedale utilizzando i rapporti di proporzione multipla adattata (PRs).
Le parole chiave utilizzate nella ricerca sono state: [...]
[...] cure palliative ospedaliere, assistenza di fine vita, broncopneumopatia cronica ostruttiva, malattie polmonari interstiziali, malattia interstiziale del polmone, polmonare, approccio alla problematica respiratoria, luogo di morte.
Nel corso di 14 anni, 380.232 persone sono morte di BPCO (334.520) o di IPD (45.712).
Le morti per BPCO e IPD sono, rispettivamente, aumentate dello 0,9% e del 9,2% su base annua. La morte in ospedale era la più comune (67% BPCO, 70% IPD).
Il decesso in hospice era raro (0,9% BPCO, 2,9% IPD).
Dopo una stasi nel 2004-2005, i decessi ospedalieri sono diminuiti (PRs 0,92-0,94). Le comorbidità e la sofferenza grave aumentavano in modo indipendente le probabilità di morire in ospedale, con effetti più gravi per l’IPD (PRs 1,01-1,55) rispetto alla BPCO (PRs 1,01-1,39) come anche i gradienti dose-risposta.
L'impatto della multimorbilità aumentava nel tempo; le morti in ospedale non decrescevano per le persone con due o più comorbidità nella BPCO, né con una o più nell’IPD.
Vivere nelle zone rurali (PRs 0,94-0,94) o fuori Londra (PRs 0.89-0.98) riducevano le probabilità di morire in ospedale. Nell’IPD l’aumento dell'età diminuiva la probabilità di morire in ospedale (PR 0.81, ≥ 85 contro ≤ 54 anni); al contrario nella BPCO essere di età compresa tra i 65-74 anni portava ad un aumento delle morti in ospedale (PR 1.13, contro ≤ 54 anni).
Gli effetti indipendenti relativi al sesso e allo stato civile differivano per la BPCO rispetto all’IPD (PRs 0,89-1,04); nella BPCO, la morte in ospedale era collegata all'essere sposati.
La strategia nazionale di assistenza nel fine vita sembra aver contribuito ad una riduzione tangibile dei decessi in ospedale, ma non ha coinvolto le persone con multimorbilità e questo divario si è ampliato nel corso del tempo. Bisognerebbe potenziare l'integrazione precoce delle cure palliative nel decorso della malattia soprattutto nelle aree depresse e nelle città, e dove è presente la multimorbilità, tenendo conto dei differenti fattori demografici nella BPCO e IPD.
vbai all'abstract: >> Which patients with advanced respiratory disease die in hospital? A 14-year population-based study of trends and associated factor Irene J. Higginson