Anche se molti pazienti vengono ricoverati in hospice poco prima della morte, alcuni vi restano per più di sei mesi. Nel 2011 i centri statunitensi per i servizi di Medicare e Medicaid hanno richiesto che questi pazienti lungodegenti ricevano una visita da parte di un medico o di un infermiere per verificare se continuano a soddisfare i criteri per il ricovero. |
Per determinare se la visita di controllo abbia aumentato il tasso dei pazienti dimessi dall’hospice si è eseguito uno studio retrospettivo a coorti, in sei hospice degli Stati Uniti. Si sono esaminate le dimissioni dall’hospice entro 10 mesi dal ricovero.
Su 23.638 pazienti, 11.788 (49,9%) soddisfacevano il requisito per una visita di controllo.
Nell'analisi bivariata, c'era un calo significativo del tasso di dimissione in seguito dell’adempimento: 371/11.788 (3,2%) contro 578/11.850 (4,9%); rapporto di probabilità (OR): 0,63; 95% CI 0.55–0.72; p < 0,001. In un modello di regressione logistica multivariata per equilibrare le variazioni nelle caratteristiche dei pazienti e raggruppata per hospice risultava ancora una riduzione di dimissioni: 3.4% contro 5,2%; OR 0.67; 95% CI 0.47–0.97; p = 0,034. Anche se l'impatto della visita variava da hospice a hospice, tutti hanno avuto un calo nei tassi di dimissione (riduzione assoluta pareggiata tra l'1,4% e 3,6%).
È risultato che la visita di controllo sembra ridurre le dimissioni negli hospice presi in considerazione in contrasto con l’aumento che si era previsto.
Ulteriori ricerche sono necessarie per individuare meglio l'impatto di questa richiesta su un più ampio campione di hospice, e per comprendere il ruolo che queste visite svolgono nel determinare un vantaggio e migliorare la cura per i pazienti e le famiglie.
La ricerca deve inoltre stabilire se e come, queste visite aiutino a garantire che i pazienti ricoverati in hospice ricevano la miglior cura possibile a un costo ragionevole.