Sempre crescente è l'attenzione verso un approccio olistico e centrato sul paziente.
Lo standard di cura del National Quality Forum ritiene che debbano essere rilevati sia i sintomi fisici che psichici in ogni incontro con il paziente. |
Noi, applicando un programma di Cure Palliative maturo, credevamo di aver fatto un ottimo lavoro rilevando i sintomi fisici, ma sospettavamo che i sintomi psicologici potessero essere trascurati. Sapendo che i sintomi psichiatrici sono comuni nella popolazione dei pazienti in Cure palliative, associati alla malattia ed alla mortalità, abbiamo deciso di esplorare quanto spesso venissero rilevati.
Abbiamo scelto 5 sintomi (dolore, nausea, delirio, ansia e depressione) che credevamo venissero rilevati in ogni visita fatta dal team LIP (Licensed Independent Practitioner).
I sintomi chiesti direttamente dal LIP o riportati volontariamente dai pazienti venivano considerati come uno screening positivo.
I pazienti in coma sono stati esclusi.
Come campione di analisi sono state prese in considerazione 42 visite.
I nostri risultati hanno mostrato chiaramente possibili aree di miglioramento.
Il dolore viene rilevato 36 volte (86%), la nausea 15 (36%), il delirio 12 (29%), l'ansia 8 (19%) e la depressione 5 (12%).
Abbiamo chiesto ai team LIP quante volte ritenevano di aver rilevato ogni sintomo. Essi hanno risposto di aver rilevato il dolore nell' 86% dei casi, la nausea nel 65%, il delirio nel 56%, l'ansia nel 35% e la depressione nel 34%.
I LIP hanno stimato correttamente la rilevazione del dolore ma sovrastimano la rilevazione degli altri sintomi da 1,8 a 2,8 volte.
Sebbene lo studio abbia adottato una metodologia imperfetta e sia stato soggetto ad alcuni bias, esso mostra chiaramente la discrepanza tra la percezione e la performance reale così come una maggiore tendenza a rilevare i sintomi fisici.
In un recente studio il Dott. Gawande scrive a proposito della necessità di standardizzare e di seguire una "ricetta" comune al fine di erogare un servizio di eccellenza. Un elemento di questa standardizzazione è quello di eseguire uno screening di routine sui sintomi comuni che i pazienti potrebbero non riportare volontariamente ma che potrebbero avere un impatto negativo sulla qualità di vita.
Spesso i LIP riportano di confidare sul proprio giudizio personale per decidere quando lo screening dei sintomi sia necessario, ma ciò potrebbe trascurare alcuni elementi ed il giudizio personale potrebbe rivelarsi non adeguato per analizzare in particolare i sintomi psichiatrici.
Analizzare i più comuni sintomi psichiatrici è molto semplice e comporta la somministrazione di 2 o 3 domande ulteriori rispetto al questionario standard.
Semplicemente chiedere al paziente se è confuso/depresso/ansioso è semplice e chiaro, ed è in grado di captare una varietà di problematiche.
Usualmente chiediamo al paziente se ha dolore: è il momento di chiedere anche se si sente triste o depresso.
Anche se il paziente non è in grado di comunicare con noi, per un deficit cognitivo, una tracheotomia o semplicemente perché sta dormendo, possiamo fare le stesse domande al caregiver per raccogliere le informazioni.
Anche nelle situazioni in cui il tempo è limitato, dovremmo fare domande al paziente ed alla famiglia sia riguardo i sintomi fisici che psichiatrici ad ogni visita.
vai all'articolo >> JPall Med Vol 16, No 4, 2013 : 338
Piyapon Thisayakorn and Michelle T. Weckmann