L'impatto psicologico della pandemia del coronavirus 2019 (COVID-19) deve essere riconosciuto accanto ai sintomi fisici per tutte le persone colpite. La teleassistenza, o più specificamente i tele-servizi sanitari per la mente, sono realizzabili in modo pratico e appropriati per il supporto di pazienti, familiari e sanitari durante questa pandemia.
Al 18 marzo 2020, c’erano >198.000 infezioni da COVID-19 registrate a livello globale e 7.900 decessi. Sintomi psicologici relativi al COVID-19 sono già stati osservati a livello di popolazione, compresi l'acquisizione del panico indotto dall'ansia e la paranoia riguardo alla partecipazione a eventi della comunità. Gli studenti, i lavoratori e i turisti a cui è stato impedito l'accesso alle loro istituzioni di formazione, ai luoghi di lavoro, alle abitazioni, rispettivamente, hanno sviluppato sintomi psicologici a causa dello stress, della ridotta autonomia e delle preoccupazioni su reddito, lavoro, sicurezza e così via. I governi cinese, singaporiano e australiano hanno messo in evidenza gli effetti collaterali psicologici del COVID-19 e hanno espresso preoccupazione per gli impatti a lungo termine dell'isolamento e per la paura e il panico nella comunità che potrebbero causare più danni del COVID-19.
In assenza di una cura medica per il COVID-19, la risposta globale è una semplice strategia di salute pubblica, l’isolamento per coloro che sono infetti o a rischio, un ridotto contatto sociale per rallentare la diffusione del virus e una semplice igiene come il lavaggio delle mani per ridurre il rischio di infezione. Anche se l'intervento primario di isolamento può [...]
raggiungere bene i suoi obiettivi, porta a un ridotto sostegno da parte di familiari e amici, degrada i normali sistemi di supporto sociale, provoca solitudine, e rappresenta un rischio per il peggioramento dell'ansia e dei sintomi depressivi. Se non curati, questi sintomi psicologici possono avere effetti a lungo termine sulla salute dei pazienti e richiedere un trattamento che si aggiunge al costo della gestione della malattia. Anche il personale clinico e non clinico è a rischio di stress psicologico in quanto si prevede che lavorerà più a lungo con un alto rischio di esposizione al virus. Anche questo può portare a stress, ansia, burnout, sintomi depressivi e necessità di permessi per malattia o stress, il che avrebbe un impatto negativo sulla capacità del sistema sanitario di fornire i servizi durante la crisi.
I protocolli di trattamento per le persone con il COVID-19 dovrebbero rispondere sia alle esigenze fisiologiche che psicologiche dei pazienti e dei sanitari. Fornire assistenza psicologica e supporto può ridurre il carico di comorbilità relativa alla salute mentale e garantire il benessere delle persone colpite. La nostra sfida è fornire servizi di salute mentale nel contesto dell'isolamento del paziente, il che evidenzia il ruolo della teleassistenza (tramite videoconferenza, e-mail, telefono o le app per lo smartphone). Fornire supporto per la salute psichica (specialmente attraverso la teleassistenza) probabilmente aiuterà i pazienti a mantenere il benessere psicologico e ad affrontare la condizione di salute grave e postacuta in modo più positivo.
Esempi ed evidenze a sostegno dell'efficacia dei tele-servizi per la salute mentale sono abbastanza diversi, specialmente nel contesto di depressione, ansia e stress post traumatico. Videoconferenze, forum online, app per gli smartphone, messaggi di testo ed e-mail si sono dimostrati utili metodi di comunicazione per offrire servizi di salute mentale.
La Cina mette a disposizione attivamente vari servizi sanitari di teleassistenza psichica durante l’esplosione del COVID-19. Questi servizi sono forniti da agenzie governative e accademiche e comprendono consulenza, supervisione, formazione e psicoeducazione attraverso piattaforme online (ad es. Hotline, WeChat e Tencent QQ). Questi servizi sono stati assegnati prioritariamente alle persone a maggior rischio di esposizione la COVID-19, compresi i medici in prima linea, i pazienti con diagnosi di COVID-19 e le loro famiglie, i poliziotti e gli agenti di sicurezza. I primi rapporti hanno anche mostrato come le persone in isolamento hanno attivamente cercato supporto online per soddisfare le esigenze di benessere mentale, dimostrando sia l'interesse della popolazione che l'accettazione di questo mezzo.
Servizi complementari di telemedicina erano stati precedentemente finanziati dal governo australiano (programma Better Access Initiative), per soddisfare le esigenze di salute mentale dei pazienti rurali e difficilmente raggiungibili durante situazioni di emergenza, come siccità a lungo termine e incendi boschivi. In risposta al COVID-19, il governo australiano ha reagito con ulteriori servizi finanziati attraverso il Medicare Benefits Schedule, rendendo possibile una gamma più ampia di servizi di teleassistenza, comprese consulenze di telemedicina con medici di medicina generale e specialisti. Tuttavia, il programma di teleassistenza è limitato a gruppi con bisogni speciali e la popolazione in generale non ha accesso al programma. Un grande vantaggio dell'espansione senza restrizioni della telemedicina, compresa la salute mentale, ridurrebbe il contatto da persona a persona tra i sanitari e il COVID-19 e ridurrebbe il rischio di esposizione dei pazienti non infetti ma sensibili nelle sale d'attesa. Ad oggi, la maggior parte dell'attenzione del governo australiano è stata sulla gestione delle esigenze mediche delle persone durante l'epidemia, piuttosto che sul fornire risorse per far fronte alle implicazioni sulla salute mentale, a breve e lungo termine. Un'espansione dell'accesso ai tele-servizi di sostegno per il benessere psichico con una campagna di educazione pubblica mirata alla promozione di questi servizi inizierebbe a rispondere a questa esigenza.
La comunicazione di tutti i bisogni di salute è importante quando i pazienti devono essere isolati. Sosteniamo l'uso della tele-salute come un modo prezioso per supportare le esigenze sia fisiche che psicosociali di tutti i pazienti indipendentemente dalla loro localizzazione geografica. Semplici metodi di comunicazione come le e-mail e i messaggi di testo dovrebbero essere usati più ampiamente per condividere informazioni sui sintomi di burnout, depressione, ansia e stress post traumatico durante l’epidemia da COVID-19, per offrire capacità di comprensione e/o di rilassamento per affrontare i sintomi minori, e incoraggiare l'accesso ai programmi di auto-aiuto online. Per le persone con COVID-19, la teleassistenza può essere utilizzata per monitorare i sintomi e anche per fornire supporto quando necessario.
Sebbene vi sia una crescente consapevolezza dei tassi di mortalità associati al COVID-19, dovremmo anche essere consapevoli dell'impatto sulla salute psichica, sia a breve che a lungo termine. I servizi sanitari di teleassistenza psichica sono perfettamente adatti a questa situazione di pandemia, offrendo alle persone che risiedono in località periferiche l'accesso a servizi importanti senza aumentare il rischio di infezione.
Table 1. Examples of Community Online Mental Health Services Available in Australia |
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TELEMENTAL HEALTH SERVICES |
TARGET MENTAL HEALTH PROBLEMS |
TELEHEALTH MODALITIES |
Betterhelp https://www.betterhelp.com/ |
Depression, stress, anxiety, anger, grief, etc. |
Text messaging, chat, telephone, videoconferencing, etc. |
Black Dog Institute https://www.blackdoginstitute.org.au/ |
Depression, bipolar disorder, anxiety, suicide and self-harm, post-traumatic stress disorder, etc. |
Websites, mobile apps |
Moodgym https://moodgym.com.au/ |
Depression and anxiety |
Online self-help platform |
Emotional problems |
Online self-help platform |
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Beyond Blue https://www.beyondblue.org.au/ |
Anxiety, depression, and suicide |
Online forum |
Headspace https://headspace.org.au/ |
Anxiety, depression, eating disorders, trauma, etc. |
Online group chat, e-mail, telephone |
Suicide |
Psychoeducation about how to ask each other about ups and downs |
vai all'articolo originale: Statement – Physical and mental health key to resilience during COVID-19 pandemic
Xiaoyun Zhou Published Online:23 Mar 2020 https://doi.org/10.1089/tmj.2020.0068