Questa è una guida per i responsabili e i dirigenti di servizi sanitari che dovranno considerare le esigenze di benessere di tutto il personale sanitario (clinico e non clinico) a seguito dell'epidemia del Coronavirus. Offre raccomandazioni pratiche su come rispondere a livello individuale, dirigenziale e organizzativo con un adeguato utilizzo delle competenze degli psicologi e dei professionisti della salute mentale e anticipa le reazioni psicologiche nel tempo e ciò di cui le persone possono aver bisogno per riprendersi psicologicamente da questa situazione.
PRINCIPI PER RISPONDERE BENE PER IL BENESSERE DEL PERSONALE NELLE FASI 'ATTIVE' (vedi tabella 1)
Responsabili e dirigenti, questo è il modo in cui il personale ha bisogno che si agisca ora, con una guida chiara, informazioni chiarificatrici e [...]
[...] risorse fisiche e psicologiche.
1 Leadership visibile
- Soprattutto e importante essere visibili, disponibili e di supporto.
- Dove è possibile, guidare il personale verso le risorse di cui ha bisogno, per quanto basilari (es. riposare, parlare con la famiglia): guarda-ascolta e collega.
- Non è necessario avere tutte le soluzioni in ogni momento.
- Si deve tollerare e gestire l'incertezza propria e del proprio personale.
- Anche il benessere personale è importante, bisogna essere compassionevoli con sé stessi.
- I responsabili sono nella posizione migliore per creare un ambiente protettivo per il personale - gli psicologi possono aiutarli a svilupparlo.
2 Avere una strategia di comunicazione
- Comunicare regolarmente e frequentemente con il personale in modo semplice e chiaro, usando video e mezzi scritti.
- Incoraggiare attivamente l'espressione di preoccupazioni e paure. Ascoltare con pazienza e compassione.
3 Garantire un accesso costante ai bisogni di sicurezza fisica
- DPI adeguati (sufficienti a consentire l'uscita dalla "zona calda" per le pause), formazione adeguata, luogo protetto per riposare/rilassarsi/piangere, facile accesso 24 ore su 24 a cibi e bevande.
- Il sonno è essenziale affinché il personale mantenga le capacità decisionali.
- Istituire un dispositivo centralizzato di semplici risorse psicologiche per tutto il personale, ad es. www.ics.ac.uk/ICS/Education/Wellbeing/ICS/Wellbeing.aspx
4 Garantire la relazione umana e le modalità di supporto preesistenti tra pari
- Istituire meccanismi espliciti di supporto alla pari, ad es. amicizia quotidiana, incluso l’esplicito permesso di "cercare l’amico".
- Accesso a spazi protetti per consentire al personale di stare insieme anche per periodi limitati.
5 Fornire assistenza psicologica a pazienti e famiglie è la chiave per il benessere del personale
- Creare sistemi di comunicazione tra (1) parenti/persone care e personale clinico; e
- (2) tra parenti/persone care e pazienti (ciò richiederà innovazione ma ormai gli esempi dimostrano che un po’ è già molto).
- Offrire indicazioni/protocolli per l'assistenza in un contesto con limitazioni del trattamento e riconoscere la responsabilità organizzativa.
- Creare un modo per il personale di gestire l'assistenza di fine vita in modo dignitoso, con il coinvolgimento della famiglia (se desiderato).
- Gli psicologi possono aiutare i responsabili a considerare come loro stessi e il personale possono gestire le paure e le preoccupazioni del paziente e della famiglia.
6 Normalizzare le risposte psicologiche
- Da ricordare: questa situazione non ha precedenti; va bene non essere Ok.
- Sperimentare sintomi di stress non significa che non si è all'altezza del lavoro, significa che si è umani.
- Autorizzare il personale a staccare un po’ e garantire pause e riposo.
- Non imporre interventi psicologici diretti, questi non sono utili a tutti durante la crisi (es. vedi la cima della piramide dei possibili interventi), ma consentire al supporto psicologico di essere disponibile in diversi modi: chiedere consiglio agli psicologi.
7 Fornire assistenza psicologica formale in modo graduale
- Seguire i principi della figura 1, sono prioritari i bisogni fisici, le informazioni e il supporto tra pari ed il pronto soccorso psicologico, utilizzando gli interventi psicologici per quelli chi lo richiedono e possono utilizzarlo efficacemente durante i periodi di crisi.
- Includere gli psicologi interni e altri professionisti della salute mentale per pensare e pianificare con le équipe.
- Identificare all'interno dell’attuale personale di supporto psicologico qualsiasi capacità aggiuntiva e flessibile per creare una linea/sito Web di supporto professionale coordinato centralmente per il personale utilizzando un approccio sistematico come il “Pronto soccorso psicologico”.
- Rispondere allo stress post-traumatico in linea con le direttive basate sull'evidenza (ad es. www.traumagroup.org).
- Collegamenti chiari verso i servizi di crisi che devono essere ben pubblicizzati.
- Non dimenticare di supportare coloro che sostengono gli altri.
Intervento psicologico |
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Supporto/pronto soccorso psicologico |
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Informazione |
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Bisogni di base e risorse fisiche |
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Figura 1 Risposta psicologica a gradini
8 Innovare per implementare l'assistenza psicologica, ma in modo coordinato e coerente con le politiche organizzative e principi di cura compassionevole
9 Tornare al nucleo del National Health Service, valori organizzativi e professionali nel prendere decisioni
10 Prendersi cura di sé darsi il ritmo: questa è una maratona, non uno sprint
TABELLA 1: FASI DI RISPOSTA PSICOLOGICA
È probabile che la risposta psicologica del personale vari durante le fasi dell'epidemia. Queste fasi potrebbero non essere sequenziali a seconda del decorso dell'epidemia e le persone potrebbero attraversarle rapidamente.
Fase di preparazione |
Fase attiva |
Fase di recupero |
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Ansia anticipatoria |
Atti eroici e impeto alla soluzione |
Disinganno e stanchezza |
Recupero e impatti psicologici a lungo termine |
La pianificazione può avvenire a un alto livello in un rapido lasso di tempo che porta ad ansia anticipatoria riguardo all'ignoto. Con un tempo limitato per pianificare, e un input limitato nella fase di preparazione, molti membri del personale potrebbero non riferire di sentirsi "preparati" per l’epidemia. Molte strutture sanitarie nel Regno Unito ora sono passate attraverso questa fase.
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Maggiore cameratismo dato che il personale varca i confini e lavora insieme. Senso di crescita di fronte a una sfida. Il personale può rispondere per istinto ed è più soggetto ad errore. Può venire a mancare lo spazio mentale per vedere tutte le opzioni. Frustrazioni e confusione di ruolo mentre le persone provano per adattarsi rapidamente all'interno del modello dell’attuale sistema. Il personale è testimone di cose che non ha mai visto prima e si sente fuori controllo. Disaccordo tra gruppi sul senso di urgenza. Il personale perde i normali limiti tra ore di lavoro e pause e inizia a lavorare troppo. Sorgono tensioni lavoro-vita dato che anche la vita familiare diventa instabile. Si scordano le norme sociali e le gentilezze e le risposte comportamentali possono causare difficoltà agli altri. Concentrarsi sull'arrivare a fare le cose può portare a una scarsa comunicazione e condivisione.
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Il periodo a più alto rischio psicologico. Il personale sta andando al massimo con livelli elevati di adrenalina e con il pilota automatico. Quindi potrebbe sperimentare un brusco esaurimento. Potrebbero trascurare il proprio bene fisico e psicologico dato che non lo sentono come una priorità. Il disagio morale e le lesioni sono un rischio dato che l'assistenza sanitaria diventa limitata e le persone non riescono ad agire o rispondere con la propria morale o codice etico e la morte e il morire non sono gestiti come al solito (con la famiglia ecc.). Il personale potrebbe iniziare a sentirsi emotivamente staccato dal lavoro, provare fatigue alla compassione e attivarsi in una gestione evitante o inutile. Tensioni a casa e all'interno della famiglia allargata possono sovraccaricare la vita lavorativa. Lo stress ha un effetto cumulativo e piccole cose innescano reazioni. Il personale con preesistenti vulnerabilità è a maggiore rischio di crisi e suicidalità. |
Il personale ha tempo per iniziare a riflettere. La maggior parte del personale sarà in grado per far fronte con successo usando il proprio stile preferito, le risorse individuali e il supporto sociale. Molti possono essere cambiati in modo positivo, scoprire uno sviluppo personale e impostare una crescita post-traumatica. Alcuni potrebbero provare pensieri invadenti su cosa avrebbero dovuto fare Diversamente, provare vergogna o colpa. La dissonanza con la narrativa degli "eroi" può rendere ciò più difficile, rivelare problemi e può esacerbare l'angoscia. Altri potrebbero considerare in modo diverso il loro lavoro e provare risentimento verso le persone e l'organizzazione. Le difficoltà individuali hanno ampi impatti familiari e sociali che possono ancor più esacerbarli a più lungo termine. Alcuni possono essere a rischio di difficoltà psicologiche croniche (incluse ma non limitate al burnout e allo stress post traumatico).
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PRINCIPI PER RISPONDERE BENE NELLA FASE 'DI RECUPERO' PER
RIPRISTINARE E MANTENERE IL BENESSERE DEL PERSONALE NEL FUTURO
È importante, quando tutto ciò sarà finito, che non si torni alla gestione usuale senza considerare
i bisogni psicologici a lungo termine della forza lavoro.
- Dare spazio per fare il punto, utilizzando psicologi formati per facilitare la riflessione e l’elaborazione delle esperienze.
- Organizzare eventi di apprendimento attivo che coinvolgono il personale sanitario a tutti i livelli - alimentare l'apprendimento verso piani di futura prevenzione.
- Organizzare ringraziamenti e premi per il quotidiano andare oltre.
- Valutazione dei bisogni del personale: cosa hanno trovato utile, di quale degli attuali spunti avrebbero bisogno adesso. Se necessario, aumentare l'accesso all'offerta interna degli Employee Wellbeing Services con terapie psicologiche basate sull'evidenza.
- Fornire spazi per il supporto tra pari in corso.
British Psychological Society Covid19 Staff Wellbeing Group: Julie Highfield, Elaine Johnston, Theresa Jones, Gail Kinman, Robert Maunder, Lisa Monaghan, David Murphy, Amra Rao, Katie Scales, Noreen Tehrani, Michael West