Mentre una unità di cure palliative in una struttura per acuti (APCUs) fornisce ai pazienti con cancro avanzato un intenso sostegno ai sintomi e la transizione dell’assistenza, una migliore comprensione dei fattori predittivi della mortalità in ospedale sarebbe necessaria per facilitare la pianificazione del programma e della cura del paziente.

Lo studio prospettico attuale ha identificato i fattori predittivi di mortalità in una APCU, e ha sviluppato un modello previsionale della mortalità in ospedale per i pazienti con cancro avanzato (IMPACT) fondato su quattro fattori.

Tra aprile e luglio 2010, sono stati registrati i dati demografici di base, la scala Edmonton Symptom Assessment (ESAS), 80 segni clinici che comprendono i fattori prognostici noti, e 26 complicanze acute all’atto del ricovero per pazienti consecutivamente ricoverati in APCU. L'analisi di regressione logistica multivariata è stata utilizzata per identificare i fattori per l'inclusione in un nomogramma, che è stato cross-validato con un’analisi statistica di ricampionamento.

I 151 pazienti consecutivi, avevano un'età mediana di 58 anni, 13 (9%) hanno avuto neoplasie ematologiche, e 52 (34%) sono deceduti in ospedale. Nell'analisi multivariata, i fattori associati alla mortalità in ospedale erano: istruzione elevata (odds razio [OR] = 11.8, p = 0,002), neoplasie ematologiche (OR = 8.6, p = 0,02), delirium (OR = 4.3, p = 0,02) e un elevato punteggio ESAS (OR = 20.8, p = 0,01).

In un nomogramma in base a questi quattro fattori, i punteggi totali di 6, 10, 14, 17 e 21 corrispondevano ad un rischio di morte rispettivamente del 10%, 25%, 50%, 75% e 90%,. Il modello dispone di una sensibilità  del 92% e specificità dell’88% per prevedere l’alto/basso rischio di morte in ospedale dei pazienti, e un indice di concordanza del 83% rispetto alla curva caratteristica  destinatario-operatore .

L'istruzione superiore è stata associata ad un utilizzo maggiore del gruppo interdisciplinare di cure palliative fino alla fine della vita. I pazienti con un elevato carico di sintomi, delirio e neoplasie ematologiche sono stati coloro che apparivano anche più bisognosi di cura in una APCU fino alla morte.

Vai all'abstract >> Development and Cross-Validation of the In-Hospital Mortality Prediction in Advanced Cancer Patients (IMPACT) Score: A Preliminary Study  - David Hui, -  Journal of Palliative Medicine. Online Ahead of Print:June 4, 2012

L'anemia si presenta nel 68-77% dei pazienti con cancro avanzato, tuttavia solo una minoranza di pazienti ricoverati in un hospice riceve una trasfusione di sangue.

Non è chiaro infatti quale sia il beneficio della trasfusione di sangue nel cancro avanzato, a chi possa giovare e quanto a lungo.

Sono stati quindi analizzati MEDLINE, EMBASE, CINAHL, Web of Science, ZETOC nel novembre 2011. Inoltre, sono state controllate e monitorate le citazioni e le liste di riferimento di tutti i principali studi e rapporti pubblicati. Infine, sono stati contattati i ricercatori che compiono studi in questo ambito per conoscere dati non pubblicati o informazioni difficilmente reperibili.

Sono stati scelti gli studi clinici controllati randomizzati (RCT), quelli pre e post e le serie storiche interrotte (ITS) di studi relativi ad adulti e bambini, che riportavano l'esito delle trasfusioni di sangue nel cancro avanzato.

Due autori indipendenti (NP e AH) hanno estratto i dati e definito la qualità degli studi. Non sono stati ritrovati dati sufficienti per effettuare un'analisi.

Non é stato identificato nessun RCT. Sono stati identificati 12 studi pre e post che includono 653 partecipanti che hanno mostrato un tasso di risposta soggettiva dal 31 al 70%. Cinque studi hanno riscontrato, utilizzando una gamma di scale sulla fatigue, una risposta subito dopo la trasfusione che però cominciava ad affievolirsi già dal 14° giorno. Risultati simili sono stati trovati rispetto alla dispnea. La sopravvivenza globale variava da 2 a 293 giorni, ma c'era una quota significativa di partecipanti (dal 23 al 35%) che erano morti entro due settimane dalla trasfusione.

Sono necessari studi di una migliore qualità per determinare l'efficacia delle trasfusioni di sangue nel fine vita e, in particolare, per determinare quali pazienti hanno maggiori probabilità di beneficiarne e la durata della risposta.

I danni potenziali della trasfusione di sangue alla fine della vita (indicata da un’alta mortalità a 14 giorni) devono essere distinti da una trasfusione inappropriata in pazienti che stanno morendo di cancro avanzato.

Vai all'Abstract >> Cochrane Database Syst Rev. 2012 Feb 15; 2 - Preston NJ

 

L'obiettivo di determinare gli effetti della terapia fisica, tra cui i massaggi e l'esercizio, sul dolore e l'umore nei pazienti oncologici terminali in fase avanzata ha promosso uno studio pilota randomizzato controllato.

24 pazienti terminali affetti da cancro sono stati assegnati in modo casuale in uno dei due gruppi di trattamento:il gruppo A ha beneficiato di un intervento fisioterapico che comprendeva diverse tecniche di massaggio, mobilizzazioni ed esercizi locali e globali; il gruppo B ha ricevuto un semplice contatto della mano/tocco nelle aree del dolore (zona cervicale, spalla, regione interscapolare, talloni e polpacci), che ha avuto la stessa durata del gruppo di intervento.

Tutti i pazienti hanno ricevuto sei sessioni di 30-35 minuti ciascuna per un periodo di 2 settimane.

I dati sono stati raccolti con controlli all’inizio, dopo 1 settimana e a due settimane (al termine del trattamento), da un valutatore che non conosceva a quale gruppo fossero stati assegnati i pazienti. I risultati hanno incluso: il Brief Pain Inventory (BPI, scala 0-10), il Memorial Pain Assessment Card (scala 0-10), e il Memorial Symptom Assessment Scale (MSAS fisica, psicologica, 0-4 scala). Le differenze di base presenti tra i gruppi sono state valutate con un t-test indipendente. Analisi bidirezionali ripetute della varianza sono state usate per verificare gli effetti dell'intervento.

È risultato che non vi erano significative differenze tra i gruppi al momento iniziale (p>0,2). È emersa una consistente interazione gruppo/durata con elevati miglioramenti nel gruppo A rispetto al BPI del dolore più acuto (F = 3.5, p = 0,036), al BPI del dolore del momento (F = 3,94, p = 0,027) e al BPI index (F = 13,2, p <0,001), come pure per l’area psicologica con la MSAS (F = 8,480, p = 0,001).

La combinazione di massaggio e di esercizi può ridurre il dolore e migliorare l'umore nei pazienti oncologici in fase terminale. Un effetto positivo sul dolore e sulla sofferenza psicologica esiste, tuttavia, parametri quali la sofferenza fisica ed il dolore meno intenso non risultavano maggiori nel gruppo di intervento rispetto al gruppo B che aveva solo apparentemente ricevuto un trattamento.

vai all'abstract >> Effects of Physical Therapy on Pain and Mood in Patients with Terminal Cancer: A Pilot Randomized Clinical Trial - Nuria López-Sendín -  The Journal of Alternative and Complementary Medicine. Online Ahead of Print: April 27, 2012

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