Le attuali differenze nella pratica dell’idratazione artificiale nei pazienti oncologici terminali possono causare seri problemi clinici.

Per indagare l’influenza del volume dell’idratazione sui sintomi di questi pazienti nelle ultime tre settimane di vita è stato compiuto uno studio prospettico, osservazionale su 75 pazienti consecutivi , affetti da tumori maligni addominali negli ultimi quattro anni. I medici hanno valutato la gravità della disidratazione delle membrane (rilevata in tre punti del corpo), dell’edema periferico (determinato su sette parti del corpo), dell’ascite e del versamento pleurico (valutati come non rilevabile fisicamente, rilevabile ma asintomatico, sintomatico), della secrezione bronchiale e del delirium iperattivo.

La strategia delle cure di fine di vita in Inghilterra evidenzia che una comunicazione efficace tra i pazienti ed i professionisti è la chiave per facilitare il coinvolgimento del paziente in una pianificazione anticipata delle cure.

Il documento sottolinea che, attualmente, la comunicazione nei pazienti non oncologici con condizioni di vita compromesse risulta inadeguata e la ricerca ha accertato che i pazienti con malattia polmonare ostruttiva cronica ed insufficienza cardiaca hanno una scarsa comprensione della loro condizione.