I medici sono notoriamente incapaci di parlare ai pazienti morenti, ma una semplice check-list potrebbe cambiare ciò? Questa è la premessa di un progetto volto a migliorare le cure di fine-vita, fornendo ai medici un modello per la comunicazione con i pazienti e le loro famiglie. "Ho paura di essere il cattivo ragazzo", ha detto il dottor Atul Gawande, un chirurgo presso il Brigham and Women Hospital che lo scorso autunno ha lanciato un programma volto a trovare soluzioni semplici a problemi complessi di assistenza sanitaria. Il Progetto, chiamato Arianna Labs, ha l'obiettivo di produrre un manuale-guida sulle conversazioni di fine vita. Il pensiero del Dott. Gawande, espresso nel corso di una presentazione il 18 giugno 2013, |
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